domenica 1 maggio 2011
IL GRANCHIO GIOCA COL MARE
(da una favola di R. Fipling)
Nel più lontano tempo dei tempi, quando il Gran Mago aveva fatto la terra e poi il mare, fece poi tutti gli animali e a ciascuno assegno la sua parte: chiamò l'Elefante e gli disse: "tu farai l'Elefante" ed il bestione si mese subito a fare la sua parte; chiamò il Castoro e gli disse: "tu farai il Castoro" e lui si tuffò nei fiumi e cominciò subito a fare dighe per la sue tane...e così fù per la Mucca, la Tartaruga, l'Aquila, il Delfino e tutti gli altri animali.
Verso sera quando il Gran Mago ebbe quasi finito di assegnare ad ogni animale la su aparte, arrivò l'uomo Adamo e quando imparò cosa aveva fatto il Gran Mago gli disse : "tutto bene mio Signore, però ti prego, fà che tutti gli animali mi obbediscano sempre!"
Ma mentre parlavano il Granchio Pau Amma, che stava aspettando di avere assegnata la sua parte, se ne scappò via, camminando di traverso fino il mare pensando che lui non voleva proprio obbedire all'animale Uomo Adamo.
Ma con Adamo c'era la sua nipotina Carolina(*) che vide il Granchio scappar via.
Il giorno dopo il Gran Mago andò a fare un giro per vedere se gli animali facevano tutti bene la loro parte: a Nord trovò l'alefante che scavava ed aveva fatto dei gran mucchi di terra, allora il Gran Mago ci soffiò sopra e quei mucchi di terra diventarono le montagne dell'Himalaya, le più alte del mondo.
Poi ad est trovò la Mucca che si stava mangiando tutta l'erba dei prati, lasciandovi la nuda terra, allora il Gran Mago soffiò su quella terra che diventò i grandi deserti del Kalahari e del Sahara.
Ad ovest trovò il Castoro che stava costruendo delle grandi dighe che fermando i fiumi avevano creato grandi lagune, allora il Gran Mago soffiò su quelle acque che diventarono le pianure paludose della Florida.
A sud trovò la Tartaruga che scavava nella sabbia in riva al mare, mescolando così terra e mare: il Gran Mago ci soffiò sopra creando le grandi isole dell'Indonesia.
E così continuò il suo giro, ritrovando ogni animale nella sua parte e soffinado sopra il risultato del suo lavoro per dare alla terra un aspetto definitivo, di grandi pianure, alte montagne, fiumi, laghi, isole ecc...
Infine incontrò l'uomo e gli chiese: "allora Adamo, ti obbediscono gli animali ?"si rispose l'uomo; e la terra ti obbedisce ? Si ; ed il mare, ti obbedisce? No ! RisposeAdamo: ogni giorno ed ogni notte, per due volte il mare se ne va per conto suo, corre su per i fiumi dentro la terra piatta coprendola e poi si ritira indietro, scappa lasciando solo fango e così la mia canoa non riesce più a navigare. E' forse questo il lavoro che tu gli hai detto di fare?
No! Rispose il Gran Mago, così non va proprio bene !
Guarda! Disse Adamo : proprio in quel momento il mare si alzò allagando il fiume Perak facendolo traboccare fuori dalle rive ed allagando tutta la foresta, su fino alla casa dell'uomo.
Questa è cattiveria, disse allora il Gran Mago, saliamo sulla tua canoa e andiamo a vedere chi è che gioca col mare. Così entrarono nella corrente del fiume Perak, ma proprio in quel momento il mare cominciò a ritirarsi, a scappare indietro trascinando la canoa fuori al largo lontano da riva. Allora il gran Magò saltò su, in piedi nella canoa e si mise a gridare:"Chi è quel disobbediente che gioca col mare facendo questi stupidi scherzi? Ma tutti gli animali della terra, gli uccelli ed anche i pesci risposero che no, nessuno di loro era stato.
In quel momento era spuntata la Luna, rossa e grossa sull'acqua e allora anche lei il Gran Mago chiese se sapesse chi fosse a giocare col mare, ma lei disse di non saperne nulla.
A quel punto fù la nipotina di Adamo, Carolina(*) che ricordò al Gran Mago quello che aveva visto e cioè che il Granchio era scappato via prima che gli fosse sassegnata la sua parte.
Ah, disse allora il Gran Mago, allora è APau Amma il Granchio a giocare col mare !
Così ripresero a remare la piroga e andarono a cercare il Granchio.
Lo trovarono nel cuore del mare a Pusat Tasek, dove c'è una gran buca che arriva al centro della terra, dove cresce anche l'albero magico delle noci gemelle.
Pau Amma il Granchio era nascosto in fondo, sotto le radici dell'albero magico e da lì lo tirò fuori il Gran Mago, che disse: ecco chi gioca col mare! Cosa stai combinando Pau Amma ? Il Granchio rispose: io esco due volte, di giorno e di notte, per cercarmi da mangiare. Così il Gran Mago capì che ogni volta che usciva e poi rientrava il Granchio provocava l'alta e poi la bassa marea, cioè l'alzarsi ed abbassarsi del mare.
Lo spiegò a Pau Amma che si mise a ridere: non sapevo di essere così importante ! D'ora in poi uscirò sette volte al giorno e il mare non starà mai fermo!
Io non posso permetterti di far questo, gli rispose il Gran Mago, vieni su dal mare che ne parliamo.
Il Granchio salì in superficie e...illuminato dalla luna, era a quel tempo una bestia enorme, la più grande fra tutti gli animali, il suo guscio era tanto grande da toccare isole lontanissime tra di loro !
Mentre risaliva scontrò l’albero magico e staccò una delle noci gemelle, quella della giovinezza ritrovata. Carolina(*) la raccolse e cominciò a sbucciarla.
Ma a quel punto il Gran Mago sfidò il Granchio Pau Amma a fare un incantesimo, se ne era capace. Pau Amma ci provò ma senza riuscirci, era grande e grosso ma non era magico.
Allora il Gran Mago fece lui la magia: con il solo dito mignolo fece diventare Pau Amma piccolo piccolo, come è poi rimasto fino ad ora, ma anche senza più guscio né pinze, tutto molle ed indifeso.
Così il Gran Mago lo canzonò: sei davvero molto potente ora Pau Amma ! Vuoi che chiami Kaban, il re degli elefanti per schiacciarti un po’ ? O preferisci Abdullah, il re dei coccodrilli per morderti un po’ ? Al Granchio non restò che chiedere al Gran Mago che gli ridesse almeno il suo guscio e le sue pinze per potesi defendere e per cacciare.
Era proprio diventato un piccolo sgorbio, molliccio e indifeso !
Il Gran Mago allora ne ebbe pietà e con la sua magia gli rese guscio e pinze, facendolo però restare così piccolo. Inoltre gli disse: tu avrai guscio e pinze per 11 mesi all’anno, ma il 12simo ne sarai senza, per ricordarti sempre che devi comportarti bene e non fare più scherzi.
Allora il piccolo Granchio se ne andò via nel mare e minuscolo com’era subito sparì.
Da allora lo si può vedere qualche volta al sole, sulla sabbia o sugli scogli, mentre cammina per traverso cercando animali più piccoli di lui da catturare per mangiarseli.
E se deve nascondersi può farlo facilmente, sotto una pietra, sotto una foglia, dentro un conchiglia vuota o scavando una buca nella sabbia.
A quel punto tutto sembrava fatto e il Gran Mago disse all’Uomo Adamo di remare per portare indietro la canoa. Ma Adamo si lamentò: abbiamo fatto tanta strada portati dalla corrente per arrivare fin qui, non mi sento di fare una così grande fatica per tornare indietro !
Sei proprio pigro rispose il Gran Mago, vergognati. Però decise di aiutarlo comunque, si rivolse alla Luna in cielo e le disse: tu che sei grande e vicina vedi di aiutare Adamo a navigare, attirando a te il mare come una grande calamita e poi respingendolo, due volte al giorno, in modo che possa andare a pescare in mare e poi ritornare senza sforzo, aiutato dalle correnti.
Così da allora tutti i pescatori ed i naviganti poterono partire la mattina, con corrente della bassa marea verso il largo e tornare la sera, con la corrente di alta marea verso terra.
E Carolina(*), la nipotina di Adamo, regalò a nonnorso la noce gemella della giovinezza, perché potesse diventare più giovane, sano e forte.
(*) Si può sostituire il nome di Carolina con quello di Greta o di un’altra bambina (o bambino) che ascolta questa favola, facendola sentir protagonista.
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